Mi chiamo Antonio ed ho inziato a fare il vino per gioco, nel 2005, con un piccolo gruppo di amici. 
Da questo gioco ne è nata una passione fortissima, seguita da studi di vino e di vigna.

Non avevo terreni, così ho deciso di trasformare il giardino di casa in un vigneto e le vecchie cantine in locali di produzione.

Dopo diversi tentativi le vendemmie miglioravano e oggi posso dire di essere soddisfatto del mio prodotto e la voglia di continuare non fa che aumentare di anno in anno.

La mia è una piccola produzione di circa 7000 bottiglie, e per questo me ne prendo cura nei piccoli dettagli, producendo artigianalmente "con le mie stesse mani".
Tutto segue il ritmo della natura che ogni anno fa il suo corso e in questo modo i miei prodotti sono biologici, e insieme all'operato dell'uomo si ottiene un vino di qualità.

Le uve che utilizzo sono principalmente quelle tipiche delle colline di Parma ed alcune internazionali: Malvasia aromatica di Candia, Barbera, Croatina, Sauvignon Blanc e Cabernet Sauvignon...il mio vino non viene filtrato.
Lo spumante invece, è rifermentato in bottiglia: pieno e concentrato, si evolve negli anni.

I miei vini non sono mai uguali, e questo è il loro plus...è una sorpresa tutte le volte, con un pizzico di adrenalina.​

Regno della favola d’amore tra Pier Maria Rossi e l’amata Bianca Pellegrini: è il Castello di Torrechiara, in provincia di Parma. Tutto parla della loro passione in stile epico-cavalleresco: dalla Camera d’Oro, attribuita a Benedetto Bembo, alla stanza nuziale.

La Rocca d’impianto quattrocentesco, turrita ed elegante, affascinò scrittori e registi: fu set del celebre film Ladyhawke.

Il nome Torrechiara deriva da "torchio” nel cuore della valle dove si producono vini oggi ed olio nel medioevo.

Pochi sanno che il Castello fu posto sotto la protezione della Madonna, per volere di Pier Maria Rossi devoto alla Vergine: iniziò infatti la sua costruzione nel mese di maggio del 1448. Oggi di proprietà dello Stato è tra gli esempi più significativi dell’architettura castellare italiana. Da notare all’interno la ricchezza degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione.

Il Castello di Torrechiara è chiamato la fortezza dal cuore affrescato: sorge "altiera et felice".

LA STORIA

Il Castello di Torrechiara fu costruito tra il 1448 e il 1460 dal Magnifico Pier Maria Rossi: la sua funzione difensiva è attestata da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari, la destinazione residenziale provata dalla ricchezza degli affreschi a 'grottesche' di Cesare Baglione.

CASA, DOLCE CASA

Rispetto dell’ambiente in cui viviamo, la cura attenta dei vigneti, ed una vinificazione alla ricerca della piacevolezza e della tipicità dei nostri vini  è ciò in cui crediamo e portiamo avanti sulle prime colline a sud di Parma, a ridosso del Castello di Torrechiara ed a pochi chilometri dal centro della città. Di generazione in generazione a partire da Isidoro, la seconda generazione, Giovanni, Sara e Mauro la terza....e siamo in attesa della quarta!

Dobbiamo tutto allo “zio Giuseppe”, alla rinuncia di quel passaporto americano e a quel piroscafo che è ripartito per l'America senza di lui.

Arrivò a Casatico dagli Stati Uniti alla fine degli anni ‘20 e grazie alla sua scelta di restare a contemplare un castello e le colline dove crescevano vigorose le sue passioni assieme alle sue viti -  Malvasia di Candia Aromatica, Moscato bianco, Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon, Marzemino e Sangiovese -passione passata di generazione in generazione dal  nipote Isodoro ai suoi figli, Mauro e Giovanni.

LA VIGNA

I vigneti della nostra Azienda Agricola Lamoretti coprono tutta la superficie aziendale, si estendono per circa 20 ettari tra i 210 ed i 310 metri di altitudine, esposti a sud-est sulla vallata del Torrente Parma ed a ridosso del Castello di Torrechiara.

Il terreno, ben drenato, è di natura argillosa con un alto contenuto di calcare attivo, e rende i vigneti poco produttivi ma le uve molto concentrate.

Il sistema di allevamento utilizzato è il guyot semplice con tralcio di circa 8 gemme.

La conduzione del vigneto avviene secondo i dettami della “Lotta Integrata” per la salvaguardia dell’ambiente e per la salubrità delle uve. Lo spirito che guida le scelte aziendali, ed in particolare quelle di vinificazione, è quello di “assecondare” il più possibile la natura nel suo corso, utilizzando tutte le moderne tecnologie non invasive al fine di ottenere vini fini e gradevoli e quindi piacevoli da degustare. 

STORIA

Noi della Famiglia Conti, siamo arrivati in Val di Parma ben duecento anni fa.

Era il 1814, gli avi acquistarono la terra e costruirono il podere dove si coltivava e si allevava il bestiame.

Nel 1968 fondammo il prosciuttificio ed imparrammo il mestiere di stagionatori durante i freddi inverni, quando il lavoro in campagna rallentava. 

Negli anni ci furono numerose migliorie, innovazioni, come l'introduzione della "Dolce Culatta", fiore all'occhiello dell'azienda, per le ottime caratteristiche. 

Dal 2010 Afro prese la guida della nostra azienda insieme alla moglie Mariangela e alle tre figlie Michela, Francesca e Daniela.

IL METODO

Abbiamo un metodo unico: il Metodo Conti, caratterizzato da carne di qualità, salatura come unico ingredente e una stagionatura e invecchiamento in ambieti naturali che rendono il prodotto gradevole alla vista, inebriante all'olfatto e piacevole al palato.

LA MISSION

Siamo un'azienda italiana a conduzione familiare che identifica l'alimentazione come momento conviviale.

Il nostro primo fine è l'impegno per un miglioramento continuo, ricerca di ingredienti di qualità superiorre e preparazioni semplici insieme alla preservazione del territorio e della sua cultura. 

Leghiamo il nostro benessere a quello delle persone e della comunità in cui ci troviamo. Il senso di appartenenza, il desiderio di conoscenza ed il coraggio ispirano il nostro modo di essere e ci identificano.

Determinazione, professionalità ed ottimismo ci permettono di perseguire il nostro obbiettivo.

TERRITORIO

A Langhirano, per la particolare posizione, a 550 metri di altitudine, ci consideriamo privilegiati: fuori dalle strade ad elevato traffico godiamo di aria sana e pura, che ancora oggi consente il ripetersi di un rito antico: nelle giornate soleggiate, quando l’aria è fresca e asciutta vengono aperte le caratteristiche finestre alte e strette.

L’aria entra accarezzando i prosciutti appesi sulle scalere di legno.